IL NEW NORMAL ARRIVA IL 24 AGOSTO.
Vi ricordate il termine “new normal” che era tanto abusato durante il lockdown? Bene ora bussa con prepotenza e chiede di entrare nella nostra vita.
Saremo in compagnia della pandemia per ancora molto tempo, un bel pò direi visti i contagi nuovamente in aumento. Molte aziende (sicuramente le più grandi) andranno ad oltranza con lo smart working, diciamolo hanno anche scoperto una grande convenienza economica in questo strumento, ancora poco regolamentato.
In tutto questo sta accadendo che:
I lavoratori mollano le case in aree ad alto costo e si spostano o nelle loro residenze di origine (la maggior parte al sud) oppure in aree a basso costo. Questo fenomeno è stato battezzato “south working”, ossia il trasferimento/fuga dei lavoratori e degli studenti fuori sede nei luoghi di origine.
Questo cosa sta causando alle grandi città?
Crollo del mercato immobiliare e delle economie del luogo che si sostenevano soprattutto dai grandi flussi di lavoratori. Milano era una città nella quale circolavano tre milioni di persone al giorno, il doppio dei suoi abitanti. Oggi la città è dei milanesi, non dei turisti e non degli uomini d’affari. E nemmeno degli studenti. Quello che sta capitando a Milano non è ovviamente isolato anche se in Italia è la città più colpita dal “south working”. In tutto ciò le aziende proveranno un nuovo tipo di contrattazione, ovvero tu rimani a casa (nella tua terra di origine) ma trattiamo sul compenso. Questo ovviamente impoverirà il mercato del lavoro ma aprirà anche nuovi scenari di opportunità e di benessere per chi era abituato a continui sacrifici di adattamento in città.
Nascono ad esempio imprese molto interessanti dedicate ad un nuovo modo di concepire gli spazi di lavoro, come eitherland.com di Alberto Mattiello.
Purtroppo continuo a non vedere una visione per il dopo, quella nuova normalità sta per travolgerci e nessun politico sta pensando a porre le basi per questo nuovo tipo di economia e queste nuove dinamiche del lavoro. Pare che la politica veda la soluzione a tutti mali con il MES e i RECOVERY FOUND.
Ma la visione non ha bisogno solo di finanza. Si nutre soprattutto di idee, pensate alle startup, puoi avere grandi investitori alle spalle, ma se la tua idea non funziona fai flop inesorabilmente.
Del discorso di Mario Draghi mi sono rimaste impresse due citazioni, una di Keynes: «Quando i fatti cambiano, io cambio opinione. Lei cosa fa?» e l’altra dell’ex governatore della Bce «il miglior modo per ritrovare la direzione del presente è disegnare il tuo futuro». A Palermo stanno già provando a disegnarlo, un gruppo di ragazzi visionari ha ideato una organizzazione no-profit per studiare il fenomeno dello smart working localizzato in una sede diversa da quella del datore di lavoro, in particolare dal Sud Italia, con i suoi pro e contro, cercando di aiutare i lavoratori che vogliano intraprendere questa nuova modalità di lavoro.
Ora non abbiamo più bisogno di solisti o gruppi di illuminati, come le costosissime task force, che hanno prodotto solo documenti e protocolli già andati nell’oblio degli archivi istituzionali. Ora il Paese ha bisogno di una rivoluzione delle intelligenze, delle imprese lungimiranti e dei lavoratori che vogliono contribuire ad affrontare questo nuovo scenario.
Una solidarietà, che non sia più figlia di negoziazioni ma di idee condivise. Dobbiamo essere pronti al cambiamento. Perché il 24 Agosto, ci accorgeremo che le ferie sono state solo un piccolo anestetizzante della realtà.